Libertà si libra leggera a Firenze e crea un percorso notturno seminando in segreto cartoni dipinti ‘nell’altra Firenze’, quella Oltrarno, quella parte della città posta sulla sponda sinistra del fiume. La storia, introdotta da ‘Pesce Arno’ (cartone posto in prossimità del fiume) vede come protagonisti i volti delle così dette opere classiche (tra i tanti Dante di Enrico Pazzi, Il San Giorgio di Donatello, Il ratto delle Sabine del Giambologna) le opere della Firenze più visitata, fotografata, infestata.
Stanchi della vita di sempre, appesantiti dalla solita posizione e bisognosi di un realtà più intima, perché no silenziosa, decidono di cambiare postazione. Ognuno, con la sua modalità, emigra, vola, se la svigna. Non solo, accanto ad una trasmigrazione geografica avviene una trasformazione fisica, un trasloco materico, un’opera alchemica, in un’inversione di tendenza, da oro a piombo o per meglio dire da marmo o bronzo a cartone. Il marmo, letteralmente ‘pietra splendente’ e il bronzo diventano, in questo contesto, il simbolo dell’arte statica, autoreferenziale, uguale a se stessa, dura a comprendersi. No, non è una critica alle grandi opere d’arte né alla musealizzazione di esse, ma al senso che queste opere hanno assunto nella commercializzazione di una parte della città che ha tutte le sembianze sì di un bel parco giochi storico in marmo splendente, ma anche statico, inaridito, massificato. Il cartone, superficie sul quale Libertà reinterpreta i protagonisti della dipartita, è volto a rappresentare un senso di leggerezza, di flessibilità. Cartone dei traslochi, dei supermercati; cartone: casa dei clochard. Quali saranno i luoghi scelti dai protagonisti dell’azione urbo-pittorica di Libertà? Sicuramente i luoghi sempre amati dalla stessa Pittrice, i luoghi comuni, fruibili, un supermercato, un giardino comunale, un parco per bambini, un cassonetto, una toilette pubblica, un centro anziani dove i personaggi di Libertà potranno rilassarsi, disquisire, forse pentirsi e fare un passo indietro, sicuramente conoscere altro, entrare in contatto con persone, animali, agenti atmosferici. C’è da chiedersi quindi quale saranno i risvolti di un’azione pittorica volta al ‘piccolo pubblico’, ai fiorentini di nascita e a chiunque viva la Firenze ‘Diladdarno’. C’è da chiedersi inoltre quale destino sarà riservato ai Cartoni Clochard. Forse qualcuno se ne approprierà, forse la pioggia li rovinerà. Ma che importa, in questo volo onirico, in questo viaggio temporale e percorso cittadino (raccontato non a caso da un pesce da sempre animale guida della Pittrice) i Cartoni Clochard avranno comunque il loro riscatto, avranno esperito, in ogni caso, un senso profondo di libertà.
I bozzetti preparatori su tela e cartone sono in vendita.
Aprile 2015
PESCE IN ARNO
Mi hanno lasciato qui
in pace, Pesce Arno in Arno a vegliare
sulla loro dipartita, a tracciare, con il corpo di cartone il confine immaginario tra una Firenze centro e l’altra via.
Resto qui, appeso di cartone, al confine, coda e penna fine, resto qui, in assenza di giudizio: su scelte fatte, di volo, posizioni spazio tempo prese
alle prese io stesso pensando che questo loro viaggio è stato, senza pretese, un viaggio breve
in un piccolo mondo
dove piove,
viaggio in un piccolo mondo per esondare e respirare
statuario profondo intrinseco senso immobile tocco tangibile
di Libertà.
venduto/collezione privata M. Bonciolini
Marzo 2015
SAN GIORGIO
350 euro
Marz0 2015
RATTO DELLE SABINE
500 euro
Aprile 2015
MEDUSA
500 euro
Aprile 2015.
COPIA DAVID
400 euro
Aprile 2015.
DANTE
350 euro
Aprile 2015.
ABACUC
500 euro